Alessandro Sahebi

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La meritocrazia è un problema

alesahebi.substack.com

La meritocrazia è un problema

Perché dovremmo premiare i migliori?

Alessandro Sahebi
Oct 17, 2021
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La meritocrazia è un problema

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Qualche mese fa vi avevo proposto una lettura sulla meritocrazia che, in modo estremamente lucido e concreto, dimostrava come questa parola spesso nascondesse ingiustizie e contraddizioni. La lettura che vi propongo oggi prova ad affrontare l’argomento da un punto di vista filosofico-divulgativo. Perché dovremmo premiare i migliori?

Prima però mi prendo qualche riga per raccontarvi un episodio che mi è accaduto questa settimana in uno dei collettivi in cui partecipo come militante. Come gruppo abbiamo affrontato un tema spinoso e divisivo, uno di quelli che infiamma le assemblee e rischia di trasformare la discussione in conflitto. Non entrerò nel merito del tema, sarebbe fuorviante, ma affronterò la modalità con cui si è deciso di determinare la linea da prendere e procedere nella discussione. “Votiamo a maggioranza”, ha detto qualcuno. E abbiamo votato.
Niente di strano mi direte, si fa così di solito, no?
Ecco, io ho sempre paura quando si fanno le cose per consuetudine perché la consuetudine poggia i piedi sui principi e sulle convinzioni, la consuetudine è un automatismo collettivo e come tutti gli automatismi collettivi funziona sempre ma non sempre è efficace.
Il grosso limite degli automatismi collettivi sta proprio nella loro attivazione acritica, che di fatto si configura come castrazione della fase riflessiva.
Siamo sempre sicuri che le ragioni della maggioranza siano quelle da intraprendere? Può la maggioranza ritenere inopportuna la prevaricazione sulla minoranza quando riconosce il carattere divisivo dell’argomento in questione? La maggioranza dovrebbe quantomeno sospendere la deliberazione qualora le motivazioni del singolo risultino ben fondate? Qual è, se c’è, il limite del potere della maggioranza?

Sono casi eccezionali quelli elencati, sia chiaro. Casi eccezionali che tuttavia bisogna prendere in considerazione, per non essere vittime degli automatismi collettivi e rischiare di cadere nella cieca accettazione della consuetudine.
Perché la consuetudine, senza riflessione, è religione dell’ortoprassi. E per sua natura pericolosa.

Michael Sandel - La tirannia del merito

Se studi dovrai guadagnare di più. La società dovrebbe premiare i migliori. La meritocrazia non esiste ma dovremmo tendere al suo raggiungimento.
Siamo sicuri che la cornice ideologica che ci porta ad affermare frasi come quelle elencate qui sopra non rappresenti un automatismo collettivo? Una di quelle convinzioni con cui siamo cresciuti e che nessuno metterebbe in discussione durante un dibattito o una disputa intorno agli interessi di una comunità.
Perché dovremmo aspirare ad un sistema meritocratico?
Michael Sandel è un filosofo di fama mondiale (oltre che una delle mie fonti di ispirazione preferite, troverete spesso sue citazioni tra i miei post). Il suo corso di Filosofia Morale ad Oxford è il più seguito al mondo, sicuramente anche grazie alle sue straordinarie doti di comunicatore.
In questo libro troverete riflessioni importanti circa il concetto di merito. Sandel non prenderà spesso posizione ma quantomeno ci aiuterà a porci domande circa i numerosi automatismi collettivi che muovono e regolano la morale e le istituzioni della nostra civiltà.
Rimettere in discussione le nostre convinzioni e le nostre pratiche, innanzitutto sul piano individuale, è uno degli obiettivi del mio progetto comunicativo. Obiettivo che sicuramente autori del calibro di Sandel sono in grado di portare a termine meglio di me.
La meritocrazia è un problema? Sì, innanzitutto perché raramente ne mettiamo in discussione le basi. Dovremmo farlo? Me lo direte voi.
Lettura molto consigliata, credetemi. Di facilissimo accesso (forse troppo per chi studia filosofia) e scorrevolissimo.

Ultime novità

1) Non ho ancora avuto modo di leggerlo perché non mi trovo in Italia ma è uscito il libro dell’attivista e amica Diletta Bellotti. The Rebel Toolkit è il titolo. A scatola chiusa: lo compro perché Diletta merita di essere seguita, per ciò che scrive e soprattutto per ciò che concretamente fa. Proviamo a leggerlo tutt* insieme?

2) Instagram mi vuole bene ma non benissimo. Forse perché dovrei fare delle sponsorizzate, forse perché (mi dicono) pubblico troppo poco, pare io abbia un leggero calo di engagement. Più di qualcun* lamenta di non vedere nel feed e nelle storie i miei contenuti e insomma, mi spiace.
Pare che la soluzione sia piuttosto semplice, ho già scritto in privato a chi mi ha chiesto di adottarla e sembra funzionare. Non pubblico mai più di un post a settimana e un paio di stories, so che dovrei farne di più ma per tener fede al mio motto “Scrivo e parlo poco ma cerco di farlo bene” preferisco sacrificare visibilità che darmi in pasto all’algoritmo.
Se vi va qui il breve tutorial per “vedermi” di più e meglio. Grazie a tutt*

3) Come molti di voi ben sanno per mantenere la mia autonomia non accetto proposte di sponsor, adv, letture e simili. Il mio progetto ho deciso di non monetizzarlo per non trovarmi un domani nella difficile situazione di non potermi esprimere liberamente. Faccio, di fatto, 100% grassroot journalism! Per questo ho attivato un account Buy Me a coffe dove potete offrirmi un caffè virtuale, in attesa di poterne bere uno dal vivo.

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Questo mese ad offrirmelo siete stati in tant* ma non demordo, voglio ringraziarvi uno ad uno! (Soprattutto alle Chiara, il nome più ricorrente!). Questo mese grazie di cuore a Chiara, Chiara, Collettivo Monnalisa, Valeria, Federica, Elisa, Francesca, Salvatorel Luisa, Ludovica, Dalila, Paola, Natalia, Gabriella (doppio grazie), Fili Digitali, Bicho, Chiara B, Chiara C, Filippo, Alberto, Silvia C, Silvia T, Sara, Francesca D, Sasha, Stefi, Silvia, Angela, Alessandra, Sergio, Federica, Lisa, Giada, Antonella, Chiara, Chiara C, Mura, Farynelly, Eva, Stefano, Elisa, Alice, Carola, Marco, Marina, Ajkuna (?), Lucrezia, Alessandro, Elena (mia ex compagna d’università!), Irene, Rassagh (?), Fra, Martina, Alessia, Federico, Francesca, Daniela, Doralisa, Daniela, Ana Maria, Arianna, Alice, Ilenia, Silvia, Patry(?), Alberto, Elisa, Daria, Sara, Mariastella, Gloria, Gui(?), Imma, Giannina, Memy(?), Noemi, Elisabetta, Liana, Simona, Simone, Silvestro, Maritbel, Silvia, Manale, Paola, Fnisci(?), Antony, Ambra, Mariateresa, Fatima (from Art3 Collective <3), Daria, Attilio, Daniela, Laura, Lorena, Rux, Atk (?), Irene, Angela, Marta, Angela, Francesca, Asia, Linda, Danilo, Manuela, Lorenzo, Giorgia, Arianna, Francesca, Elena, Martina, Fosca, Miriam, Anna, Viola, Tancredi, Sara, Alessia, Silvia, Giovanni.
Un grazie speciale a Federica, Cinzia, Vanessa, Mariachiara, Sabrina, Alessandro, Daniela e Monica per aver attivato la membership “Un caffè al mese”.

4) Come sempre, a costo di essere banale, grazie a tutti gli iscritti e a tutte le iscritte della newsletter. I vostri feedback, apprezzamenti e le vostre critiche sono per me importantissime.
Stiamo facendo un bel percorso insieme.

A presto, un abbraccio virtuale
Alessandro


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3 Comments
Daria
Oct 18, 2021

Ma quel "proviamo a leggerlo tutt* insieme" riferito al libro di Bellotti, inteso tipo bookclub?! :)

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2 replies by Alessandro Sahebi and others
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