In queste due settimane abbiamo affrontato alcuni temi importanti ma, soprattutto, divisivi: la competenza come primo valore in politica e il reddito di cittadinanza.
Mi rendo conto sarebbe più conveniente per me se mi concentrassi su temi più popolari in grado di raccogliere maggiori consensi (e magari più like) ma mi sono reso conto che dal confronto con molti di voi, anche quando non siamo pienamente d’accordo, nascono belle riflessioni ed è un po’ questo il senso del mio progetto.
Mi perdonerete dunque se non sempre la penseremo uguale.
In questo numero voglio consigliarvi una lettura in grado di decostruire due miti del nostro tempo: competenza e meritocrazia.
Dietro a queste due parole, vaghe ma cariche di accezione positiva, si nascondono infatti molti limiti concettuali e, quando calate nella nostra società, metodologici. Con effetti non sempre piacevoli.
Ne ho scritto anche su The Post Internazionale pochi giorni fa, in un articolo dove provo a mettere in discussione il governo dei migliori (puoi leggerlo qui, se ti va).
Contro l’ideologia del merito - Mauro Boarelli
No, non dovremmo volere la meritocrazia. In questo libro Boarelli ci spiega come l’ideologia del merito e della competenza abbia prodotto storture nella nostra società, soprattutto nel campo dell’educazione, dell’istruzione e della ricerca.
Una lettura non troppo impegnativa ma intensa, soprattutto nella prima parte (la seconda è densa di esempi, a mio avviso anche troppi ma qui è una mera questione di gusti).
Lo consiglio per chi ama sorprendersi, anche andando contro i propri sistemi di valori. Questo libro è in grado di rimettere in discussione ciò che insegnanti, genitori, media e politici ci dicono tutti i giorni circa la meritocrazia. Non è quasi mai un bene e dovremmo guardare con sospetto chiunque lo evochi.
Il termine meritocrazia è stato coniato nel 1958 da Michael Young con accezione negativa e polemica ma sorprendentemente si è evoluto nel tempo trasformandosi in uno dei pilastri del pensiero neoliberista. Boarelli ci spiega il perché e dopo aver letto questo libro sono sicuro che quantomeno avrete qualche dubbio circa la divinizzazione mediatica che viene fatta di questo concetto.
Edito da Laterza lo trovate in tutte le librerie.
Ultimi aggiornamenti per chiudere
1) Siamo tant*, anzi tantissim* in questa newsletter. Sarò ridondante ma non riesco a premere il bottone “Invia” se non vi ringrazio tutt* per questo <3
2) Sabato alle 12 uscirà il mio post settimanale, se vi va sapete dove trovarlo.
3) Come sapete su consiglio di qualche amico ho aperto un account Buy me a coffee dove, se volete e soprattutto se ve lo potete permettere, avrete la possibilità di offrirmi un caffè virtuale per sostenermi.
Come sempre ci tengo a sottolineare che non è assolutamente necessario.
Però ci tengo a ringraziare personalmente Mattia, Gabriella, Bianca, Matilde, Sergio, Giulio, Francesca, Alessandra, Manuela, Sabrina, Amanda, Michela, Cecilia, Francesco A., Francesco C. e Beatrice per avermi offerto caffè in questi giorni. Spero presto di poterne bere uno dal vivo con ognun* di voi!
Qui il link per il caffè, se vi va.
Per il resto, come sempre, ogni vostro consiglio è utilissimo per me. A volte non riesco a rispondere a tutt* immediatamente ma con calma mi son promesso di farlo.
A presto
Alessandro